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Il nostro Paese si distingue per i propri patrimoni culturali ed artistici  nel mondo.

Spesso questi beni non sono sufficientemente valorizzati per come meritano specie nelle aree suburbane, le quali necessitano di maggiore visibilità per migliorare attrattività turistica e impatto socio economico.

Con questo progetto intendiamo  VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO favorendo la creazione di percorsi tra le risorse naturali e culturali della nostra regione in particolare, e lo sviluppo di strumenti tecnologici che portino un valore aggiunto a favore della miglior fruizione e conoscenza del territorio da parte dell’utente.

Itinerari

I Monti e le Valli

Cittaducale

Il territorio vanta insediamenti dell’era preistorica. Famosa è la Villa di Cotilia dove Vespasiano trascorreva lunghi periodi e vi morì. La fondazione viene fatta risalire al XV secolo, quando gli Angioini riorganizzarono il confine settentrionale del Regno di Napoli.
Da vedere:la Torre angioina; la chiesa di S. Maria del Popolo; il palazzo Vescovile; Santa Maria del Monte; Palazzo Caroselli; Palazzo Dragonetti; Palazzo Valentini; Santa Maria delle Fraternità; Sant’Agostino.

Antrodoco - Borgo Velino

Già nell’abitato di Borgovelino sono visibili le strutture pertinenti ad un Ninfeo monumentale; ad Antrodoco che, nell’antichità, era un importantissimo snodo viario, nella bella chiesa di S. Maria extra-moenia, affiancata dal Battistero e dichiarata Monumento Nazionale per la sua rilevanza storica e religiosa, si trovano alcune antiche epigrafi, mentre sulla Porta di Ponte una lapide del 111 d.C.
Da vedere:Santuario della Madonna delle Grotte e l’Abbazia dei SS. Quirico e Giulitta, completamente restaurata.

Posta

A Posta è possibile vedere un’ importante iscrizione alla dea Vacuna, così come pure a Laculo, sullo stipite di una porta. Lo stesso toponimo di Bacugno, frazione di Posta, si fa risalire direttamente a questa divinità. Poco prima di Sigillo, lungo la via Salaria, è possibile ammirare il Masso dell’Orso, nelle gole del Velino. Nella stessa vallata vi fu, un tempo, la ‘mansio’ di ‘Phalacrinae’ dove nacque l’imperatore Vespasiano.
Da vedere:la chiesa romanica di S. Rufina e il Convento di S. Francesco.

Cittareale

Fu fondata nel 1261 dai d’Angiò come fortezza militare per contrastare con efficacia la spinta espansionistica di Cascia e Norcia oltreché, dai suoi mille metri di altitudine, per controllare il passaggio sulla sottostante via Salaria. Nel 1703 il terremoto rase al suolo la cittadina lasciando al suo posto soltanto la torre medievale.
Da vedere:la chiesa di S. Antonio; la chiesa di S. Maria in località Valle di Capodacqua; in località Valle di S. Rufo la splendida Grotta di Cittareale.

Amatrice

Immersa nel verde dell’Appennino, sorge a circa mille metri s.l.m., all’interno dell’omonima conca. E’ circondata dai Monti della Laga, con Pizzo di Sevo che supera i 2400 metri, Cima Lepri e il Gorzano.
Da vedere:la Torre civica, detta dell’Orologio, del XIII secolo; la chiesa di S. Agostino; San Francesco; Museo Civico di Arte Sacra. Fuori dalla città l’Icona Passatora; la chiesa di Madonna di Filetta; il Santuario di S. Maria delle Grazie a Scai, località Varoni.

Accumoli

Ad cumulum (in cima) sorge su uno sperone roccioso a 850 metri s.l.m.. Fondata nel XII secolo, in seguito all’inclusione nel Regno di Napoli, vi confluirono le popolazioni dei villaggi vicini, onde evitare l’indebolimento dell’estremo confine settentrionale.
Da vedere:la Torre civica; il Palazzo Comunale del XVI secolo; il Palazzo del Podestà del XIII secolo; Palazzo Rapetti, Palazzo Marini-Bonamici e Palazzo Cappello. A Fonte del Campo i resti di epoca romana di Vicus Badiae.

Le Terme sabine

La Sabina racchiude tra i propri monti due preziose fonti, conosciute sin dall’antichità: le Terme di Cottorella e le Terme di Cotilia. Le acque delle Terme di Cottorella, la cui fonte si trova alle pendici del Monte Belvedere, incastonata in una verde oasi, erano già conosciute dai romani e particolarmente apprezzate da Vespasiano e successivamente da papa Gregorio IX. I vicini frati del convento di Sant’Antonio al Monte rifornivano l’ospedale romano Fatebenefratelli di enormi quantità d’acqua trasportata in barili per la cura di malattie urologiche. Nel 1926 la validità terapeutica dell’acqua venne riconosciuta dal Ministero dell’Interno che ne autorizzò l’imbottigliamento. Le Terme di Cotilia, inizialmente conosciute anche in epoca pre-romana per essere meta di pellegrinaggi all’Oracolo del Santuario di Cotilia, in epoca romana si affermarono come centro termale per ricchi e nobili romani che, in questo luogo, edificarono un complesso termale che non sfigurava con quelli più noti a Roma. Le acque, un tempo considerate sacre, sgorgano dalle due fonti di Nuovi e Vecchi Bagni le cui caratteristiche terapeutiche sono oggi indicate per la cura e prevenzione di diverse patologie.

Leonessa

Sorge su uno sperone del monte Talia, a 1000 metri s.l.m., su quello che un tempo era il castello di Ripa del Corvo. Particolarmente apprezzata per gli impianti sciistici di Campo Stella sul Terminillo, è meta di escursioni e soggiorni sia in inverno che in estate. La sua fondazione è datata 1278 ed i resti delle fortificazioni sono giunti a noi ben conservati. Lagonessa o Conessa si ergeva in una zona di importanza strategica, all’estremo confine settentrionale del Regno di Napoli. Fino al 1400 rimase saldamente sotto la giurisdizione napoletana, per passare poi sotto quella dello Stato della Chiesa, per divenire, successivamente, nel XVI secolo, feudo di Carlo V. Tornò al Regno di Napoli nel 1735 con la pace di Vienna. Sotto il Regno d’Italia venne accorpata alla provincia dell’Aquila, per poi passare, nel 1927, alla provincia di Rieti. Leonessa offre pregevoli testimonianze artistiche: la chiesa di Santa Maria del Popolo, iniziata nel XVI secolo, ma ultimata solo due secoli dopo; la chiesa di San Francesco del XV secolo; i massicci portici che caratterizzano la piazza principale; la chiesa di S.Pietro; il Santuario di S. Giuseppe. Anche i borghi limitrofi meritano di essere visitati.

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