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Il nostro Paese si distingue per i propri patrimoni culturali ed artistici  nel mondo.

Spesso questi beni non sono sufficientemente valorizzati per come meritano specie nelle aree suburbane, le quali necessitano di maggiore visibilità per migliorare attrattività turistica e impatto socio economico.

Con questo progetto intendiamo  VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO favorendo la creazione di percorsi tra le risorse naturali e culturali della nostra regione in particolare, e lo sviluppo di strumenti tecnologici che portino un valore aggiunto a favore della miglior fruizione e conoscenza del territorio da parte dell’utente.

Itinerari

La Rocca tra Lago e Monti

Scandriglia

Fundus Scandillianus dell’antica famiglia senatoriale degli Scandillii, già Mefila, secondo alcuni, dal nome di ispirazione greca. La costruzione del Castrum Scandriliae, a seguito delle orde saracene, permise l’incastellamento con cui vennero radunate le genti che abitavano i monti e le campagne circostanti.
Da vedere:la Rocca; il Convento di S. Nicola; S. Maria Assunta; Palazzo Orsini-Anguillara; Santa Barbara a Ponticelli; Santuario di Santa Maria delle Grazie, del XV secolo.

Monteleone Sabino

Per la sua posizione collinare, fin dall’antichitàè stato centro nevralgico sia per essere sulla via di comunicazione tra Salaria e Cicolano, sia per la presenza di culti locali (Angizia e Feronia) che lo rendevano meta di pellegrinaggi, sia per l’economia fiorente basata sull’olivicoltura.
Da vedere:Museo Civico Archeologico nel Palazzo Comunale; la zona archeologica di Trebula Mutuesca in località Pantano con la chiesa di S.Vittoria; S. Giovanni Evangelista; Palazzo Lancellotti- Gambari del 1486.

Poggio Moiano

Sorge sul Monte Miano nelle vicinanze di quella che doveva essere stata Vicus Novus, città romana distrutta dai saraceni ma mai rinvenuta. Possedimento dell’Abbazia di Farfa, dei Savelli, dei Borghese e, infine, dei Torlonia. Bombardata durante il Secondo conflitto mondiale, ha perso parte del proprio patrimonio medievale.
Da vedere:Il Municipio; S. Giovanni Battista; San Martino, fuori dal centro abitato, con annesso il Romitorio benedettino; S. Sebastiano e Sant’Anna.

Roccasinibalda

Sinibaldo, nobile di Spoleto, intorno all’anno Mille costruì la prima residenza fortificata, in posizione strategica, sulla Valle del Turano. Intorno al 1200 compare l’antica famiglia dei Mareri, proprietaria del feudo fino al 1500. Passata al cardinale Cesarini, la fortezza fu trasformata e abbellita. Nel 1560 è proprietà dei Mattei e, successivamente, dei Lante della Rovere. Oggi il magnifico Castello, che dal 1928 è Monumento Nazionale, appartiene al barone Giuseppe de Stefani.

Marcetelli

Sorge sulla catena dei Monti Carseolani, alle pendici del Monte Navegna, immerso nei fitti boschi di castagni e faggete secolari, in posizione strategica, dominante l’intera Valle del Salto. Centro antichissimo, citato da Tito Livio, sembra derivi il suo nome da ‘marsorum tellus’, terra dei Marsi.
Da vedere:il borgo; Palazzo Barberini; la chiesa di S.Venanzio Martire e la chiesa di San Martino. La Riserva Naturale delle Gole dell’Obito; i ruderi di Mirandella sopra l’abitato di Ascrea.

Longone

Il territorio di Longone si estende dalla bassa Valle del Turano fino alle pendici del Monte Navegna, raggiungendo gli 800 metri s.l.m. L’ultimo tratto che si percorre per raggiungere il paese è il suggestivo ponte sospeso tra la Valle del Salto e quella del Turano.’Lungus’ dopo essere stato possedimento dell’Abbazia di San Salvatore, fu ceduto alla famiglia Mareri, per poi tornare all’Abbazia nel 1310.
Da vedere:rovine dell’Abbazia di S. Salvatore Maggiore; SS Cosma e Damiano.

Santa Barbara

La terra sabina, ricca di testimonianze religiose, tra i tanti personaggi riconosciuti ‘santi’ dalla Chiesa annovera Santa Barbara, protrettrice dai fulmini e dalla morte improvvisa. Nata a Nicomedia (Turchia) trae il suo nome dal non essere romana, bensì barbara. Il padre, Dioscuro, trasferitosi a Scandriglia al seguito dell’imperatore Massimiano Erculeo, fervente e convinto pagano, non accettava la vocazione cristiana della figlia, tanto che quest’ultima, per sfuggire alle ire del padre, scappò tra i boschi non prima, però, di aver distrutto i simboli pagani presenti nella villa. Dioscuro denunciò la figlia al prefetto Marciano per empietà verso gli dèi e adesione alla religione cristiana e, una volta arrestata, venne torturata e poi decapitata per mano dello stesso padre. La tradizione vuole che Dioscuro, vibrato il colpo mortale, venne colpito da un fulmine. Le spoglie della ragazza vennero composte presso una fonte, divenuta luogo di pellegrinaggio e, dopo il passaggio dei saraceni, intorno all’anno Mille, al posto del piccolo oratorio venne edificata una chiesa, ancora oggi visibile. Il corpo della Santa riposa nella Cattedrale di Rieti. Santa Barbara è la patrona di Rieti e Scandriglia.

Santa Vittoria

Storia, leggenda e un pizzico di popolare fantasia si celano sempre dietro storie che si trasformano nel tempo in veri e propri culti. Non sfugge a questo destino la storia di Santa Vittoria. Dovendo, suo malgrado, sposare un ricco romano, rifiutò le nozze perchè consacratasi a Dio, per questo venne inviata in esilio nei possedimenti della Sabina: a Trebula Mutuesca (l’odierna Monteleone Sabino). Qui, dove passava il tempo in preghiera, venne invitata da un certo Domiziano a scacciare un drago che terrorizzava il territorio, con la promessa che, se ci fosse riuscita, egli stesso e tutta la popolazione si sarebbero convertiti al cristianesimo. Convocati gli abitanti presso la grotta del drago, la Santa lo scacciò e la grotta divenne il luogo dove la Santa trascorse il suo tempo insegnando a giovani fanciulle inni, salmi e canti. La serenità della Santa durò poco: infatti il pretendente, un tale Eugenio, che voleva sposarla in quanto di ricca famiglia, la denunciò come cristiana al Prefetto del Campidoglio, il quale inviò a Trebula un commissario. Quest’ultimo invitò la Santa a baciare una statuetta della Dea Diana; al suo rifiuto la uccise. Il luogo di culto dedicato alla Santa è rappresento da una delle chiese romaniche più belle.

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