Il nostro Paese si distingue per i propri patrimoni culturali ed artistici nel mondo.
Spesso questi beni non sono sufficientemente valorizzati per come meritano specie nelle aree suburbane, le quali necessitano di maggiore visibilità per migliorare attrattività turistica e impatto socio economico.
Con questo progetto intendiamo VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO favorendo la creazione di percorsi tra le risorse naturali e culturali della nostra regione in particolare, e lo sviluppo di strumenti tecnologici che portino un valore aggiunto a favore della miglior fruizione e conoscenza del territorio da parte dell’utente.
Itinerari
Percorso del Cavaliere

Le Tappe del Percorso del Cavaliere
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Atina
Palazzo Ducale
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Ausonia
Castello Comunale
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Alvito
Castello
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Vicalvi
Castello
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Monte San Giovanni Campano
Castello
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Arnara
Castello
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Ceccano
Castello
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Fumone
Castello
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Vico nel Lazio
Castello
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Piglio
Castello
Atina
Palazzo Ducale
Realizzato nel 1350, oggi è sede del Municipio. Nel corso dei secoli divenne la residenza di diverse famiglie nobili e la sede di diverse istituzioni. I Cantelmo vi si stabilirono dal 1359 fino al 1458, nel 1490 andò a Ferdinando I d’Aragona e in seguito al Conte di Maddaloni. Con il tempo subì diverse modifiche, nel 1655 il salone fu trasformato in teatro e venne successivamente ristrutturato nel 1786 e nel 1912. Nel 1870 fu acquistato dall’allora Decurionato di Atina e da quel momento divenne sede del comune. Venne modificato ulteriormente tra il 1850-1949 e subì ingenti danni nel 1915 a causa di un terremoto. Dopo il 1950 divenne la sede del Museo Civico Archeologico e della Biblioteca comunale, dal 1978 al 1993, oggi è adibito a sala conferenze, convegni e mostre.
Sulla facciata sono presenti tre eleganti bifore al piano nobile e dei piccoli rosoni. Proprio al piano nobile si trovano un ambiente absidato e una cappella palatina dedicata a Sant’Onofrio, l’nterno è decorato con affreschi del Quattrocento e all’ingresso è raffigurata la “Madonna col Bambino e san Giovanni Battista”, realizzato nella seconda metà del XIV secolo. Nel salone di rappresentanza è presente un mosaico romano a tessere bianche e nere, portato alla luce nel 1946.


Ausonia
Castello Comunale
Castello medievale risalente all’XI secolo e fatto costruire dai principi di Capua in onore all’Abbazia di Montecassino, ad oggi è centro del Museo della Pietra. Originariamente erano presenti torri, quadrate e cilindriche, con camminamenti che costeggiavano le mura, poi la struttura subì diverse ristrutturazioni ma sono ancora ben presenti la sagoma quadrata del maschio e la torre dell’orologio.
Il Museo della Pietra mostra l’importanza data a questo materiale, di cui la comunità faceva grande uso, mostrando i vari utilizzi dalle fortificazioni ai manufatti in pietra.
Alvito
Castello
Le rovine del Castello Cantelmo si affacciano sulla Val di Comino e i monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Fortezza medievale di fine XI secolo, divenne poi un agglomerato di villaggi e, solo dopo essere passato ai Conti d’Aquino, divenne una cittadella militare, il “Castrum Albeti“. Nel 1349 il castello venne distrutto da un terremoto e venne poi ricostruito dai Cantelmo che realizzarono una vera e propria fortezza e così Alvito visse il suo periodo di massimo splendore diventando la “capitale” del regno dei Cantelmo. Oggi resta intatta la cinta muraria e i torrioni posti agli angoli, dove quello a sud-est mostra tracce della merlatura.
Nel cortile principale interno si trova il corpo appartenente alla prima fase di ricostruzione, caratterizzato da torri quadrate collegate tra loro da camminamenti di ronda. Qui si ipotizza ci fosse la sala centrale con le dimore nobili e le sale di rappresentanza, ma nulla resta degli ambienti riservati alla guarnigione. Dalle informazioni arrivate a noi possiamo immaginare che ci fosse un fortalizio con numerosi accorgimenti architettonici che facevano cadere in trappola gli assedianti.


Vicalvi
Castello
Il Castello di Vicalvi fu fondato nell’Alto Medioevo a protezione della Val di Comino e soprattutto del borgo. Nel 900 d. C. Vicalvi venne invasa dai saraceni e dagli Ungari per poi passare all’Abbazia di Montecassino. Nel castello sono presenti ben tre cinte murarie e la più interna è stata realizzata sulla roccia viva. Agli angoli sono presenti torri quadrate, che definirono la pianta della struttura. Sul piano superiore sono presenti delle bifore che avevano la funzione di illuminare gli appartamenti signorili, a nord-ovest c’è una massiccia colonna che poteva essere il sostegno dell’antico ponte levatoio e attraversando un varco posticcio si giunge alla sala capitolare caratterizzata da volte a crociera e da un ingresso ad arco a tutto sesto.
La croce rossa posta sulle mura del castello testimonia che, durante la Seconda Guerra Mondiale, la struttura venne usata come ospedale da campo.
E’ possibile effettuare il giro delle mura seguendo il camminamento superiore, sul cui pavimento è posizionata una meridiana e da qui si può godere di un panorama mozzafiato.
Monte San Giovanni Campano
Castello
Il Castello di Monte San Giovanni Campano, fondato tra il 1110 e 1112, ebbe la funzione di difendere i confini dello Stato Pontificio ed è conosciuto per essere stato la prigione di San Tommaso d’Aquino nel XIII secolo. Una delle stanze della prigione venne in seguito trasformata in una cappella, alla quale si può accedere attraverso una ripida gradinata, oltrepassando un portale. Il pavimento della cappella è costituito da piccoli quadretti di maiolica turchini e bianchi e all’interno è posto un altare sormontato da un trittico del XVI secolo in cui sono raffigurate alcune scene di vita del santo.
La torre quadrata, realizzata nel XII secolo, è alta 20 metri ed ha una porta a metà altezza. Alla base sono presenti muri spessi oltre 3 metri e al di sotto si trova un bastione a scarpata con aperture per le bocche da fuoco. Dal lato opposto troviamo la torre pentagonale, realizzata nel XIII secolo, con una finestra ad arco ogivale, all’interno di essa sono custoditi alcuni mobili antichi mentre all’esterno, sotto la base della torre è presente un battistero.
Adiacente al castello sorge il palazzo ducale ed oggi solo tre dei cinque piani sono visitabili, tre piani vennero demoliti in seguito ai danni subiti dai terremoti. All’ingresso del palazzo è posta una fontana, con la statua di una donna con in mano la classica anfora ciociara.


Arnara
Castello
Si ipotizza che il Castello sia stato realizzato dai longobardi intorno al 1121. Dell’antico torrione longobardo non è rimasto molto, si osserva che nella parte sud-ovest del Castello c’è una muratura diversa dal resto del Maniero, molto probabilmente la più antica. Il muro è formato da grossi mattoni di tufo squadrati, disposti in modo da formare una base scarpata. A causa dei diversi cedimenti verificatisi nel corso del tempo, il primo dei quali risale al 1143, il Mastio è solo in parte formato dalle strutture murarie originali. Un’importante modifica, apportata nei secoli, fu quella dello spostamento dell’ingresso dal lato settentrionale a quello orientale, posizione migliore per sorvegliare la strada verso l’antica via Latina, ma una grave alterazione avvenne dopo il XV secolo e riguarda il crollo parziale del mastio.
Ceccano
Castello
Diverse sono le storie sull’origine del Castello, nel XI-XII secolo raggiunse una grande importanza grazie alla famiglia dei Conti de Ceccano. Con il tempo divenne il centro nevralgico della contea dei Conti de Ceccano, uno stato autonomo con 15 feudi nella zona meridionale dei Monti Lepini e nella bassa Valle dell’Amaseno. Successivamente divenne proprietà dei Caetani e poi dei Colonna, con i quali visse un periodo di declino e alla fine venne trasformato in un carcere. Dal 1734 divenne sede del tribunale generale e solo verso la fine dell’800, quando passò nelle mani del Marchese Filippo Berardi, venne restaurato il stile neogotico. Nel 1973 il carcere venne chiuso e il castello venne abbandonato, solo alla fine degli anni ’90 venne acquistato dal Comune e restaurato parzialmente.
All’esterno si può osservare il rivellino, una torre medievale con funzione di difesa con in basso portali gotici e nella parte alta una piombatoia, un foro attraverso il quale passava un liquido bollente che veniva usato per contrastare i nemici.
Nel castello ci sono due cortili: il cortile basso, il quale era l’antica corte d’onore, decorato con merlatura ghibellina ed un rosone ottagonale del XIII secolo; il cortile alto, il quale era l’antica piazza d’armi, dove troviamo la massiccia torre mastio e gli edifici realizzati nel periodo del carcere.
Nelle sale interne del primo piano si trovano affreschi medievali come il Calendario dei Mesi dell’anno del XIII secolo e numerose pitture e graffiti, testimonianze dei detenuti realizzate alla fine del XIX secolo.


Fumone
Castello
Conosciuto anche come il Castello di Longhi De Paolis è famoso per essere stato la prigione di Celestino V e per lo straordinario giardino pensile. Il Castello di Fumone era luogo di controllo del territorio meridionale dello Stato Pontificio e, durante gli attacchi nemici, dalla torre più alta si levava una colonna di fumo con la quale si avvisavano i paesi limitrofi ed il segnale giungeva fino alla capitale. Celebre era la frase “Quando Fumone fuma tutta la campagna trema”. Nel 1584 il Castello di Fumone fu venduto alla famiglia dei marchesi Longhi De Paolis.
Il Santuario di Celestino V è una piccola cappella eretta per volontà della famiglia Longhi nel XVIII secolo per onorare Celestino V e più avanti è presente anche la prigione dove il Papa morì. Proseguendo si entra nella Sacrestia, dove sono conservate le reliquie di santi, successivamente si arriva all’Archivio del Castello di Fumone, dove sono custoditi preziosi e antichi manoscritti, oltre al corpo imbalsamato di Francesco Longhi Caetani ancora bambino.
La Sala degli Stemmi, chiamata così per il gran numero di stemmi presenti al suo interno, è una sala con volta a botte e con un grande camino, la quale veniva utilizzata come sala da pranzo. La Sala dei Cesari, luogo in cui sono conservati un’ urna cineraria, i busti di alcuni imperatori romani e sono presenti anche sculture risalenti alla dominazione romana e opere pittoriche risalenti al XVI secolo. L’ultima sala è la Sala degli Antenati, dove sulle pareti di damasco rosso, troviamo i ritratti della famiglia Longhi De Paolis.
I Giardini Pensili, con alberi secolari, sono stati realizzati dalla ristrutturazione del cammino di ronda e dall’abbattimento di alcune torri.
E’ considerato il castello più alto d’Europa ed è chiamato anche “la terrazza della Ciociaria” perché da qui si poteva vedere la provincia di Frosinone e in alcuni momenti era possibile vedere addirittura la Cupola di San Pietro e la vetta del Vesuvio.
Vico nel Lazio
Castello
La fondazione di Vico nel Lazio è incerta e la fortificazione del castello inizia nell’ XI secolo d.C., si ipotizza sia avvenuta su una struttura già presente in precedenza. Di grande bellezza e importanza sono le mura, caratterizzate da imponenti torri e da tre punti d’accesso: Porta Orticelli, Porta Guarcino e la Porta a Monte, quest’ultima decorata con una pietra incastonata recante l’incisione “Nerva Imperante”.
All’interno delle mura si possono trovare chiese come quella di San Michele Arcangelo realizzata nel 1200, la chiesa romanica di Santa Maria risalente al XIII secolo e il Palazzo del governatore, edificato nel XIII secolo, dimora dei Colonna e dei Tolomei e oggi sede di un museo.


Piglio
Castello
Chiamato Castello Colonna, venne realizzato intorno all’anno 1000 ed è costituito da due parti: il Castello superiore (Palatium superiore) ed il Castello inferiore (Palatium inferiore). Il Castello Superiore comprende la Rocca con una loggia, una cisterna, una piazza d’armi e il Palazzo Baronale con una “Sala Palatii”, luogo in cui avvenivano le investiture, attualmente qui sono presenti diversi reperti archeologici. il Castello Inferiore sembra essere la parte meglio conservata e la parte più antica risale a prima del 1328-29, al suo interno erano presenti una chiesa ed una Corte decorata con pitture.
Per accedere al paese si passa sotto ad un grande arco, l’arco della Fontana, non c’erano mura a difesa, questo compito veniva svolto dalle abitazioni.
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