Il nostro Paese si distingue per i propri patrimoni culturali ed artistici nel mondo.
Spesso questi beni non sono sufficientemente valorizzati per come meritano specie nelle aree suburbane, le quali necessitano di maggiore visibilità per migliorare attrattività turistica e impatto socio economico.
Con questo progetto intendiamo VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO favorendo la creazione di percorsi tra le risorse naturali e culturali della nostra regione in particolare, e lo sviluppo di strumenti tecnologici che portino un valore aggiunto a favore della miglior fruizione e conoscenza del territorio da parte dell’utente.
Itinerari
Riserva Nazzano -Tevere Farfa
Le Tappe del Percorso Riserva Nazzano -Tevere Farfa
Riserva Nazzano -Tevere Farfa
La Riserva è situata a confine tra le Province di Roma e di Rieti, nel territorio dei Comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina, lungo il basso corso del fiume Tevere. L’area è estesa per circa settecento ettari, metà dei quali occupati dalle anse del fiume, dal Lago di Nazzano e dal tratto terminale del torrente Farfa che confluisce nel Tevere in riva sinistra a circa 1500 metri dalla diga, costruita dall’ENEL tra il 1953 e il 1955 per la produzione di energia elettrica. Fu proprio questo intervento umano che causò un innalzamento del livello dell’acqua, con la conseguente inondazione dei terreni circostanti, un vero e proprio “lago”, esteso per circa 300 ettari, in grado di ospitare un gran numero di specie di uccelli durante le loro migrazioni, che nel 1968 portò alla creazione di una “Oasi di protezione della fauna“, istituita grazie all’intesa fra ENEL, Comune di Nazzano e WWF Italia. Con l’aumento delle specie di uccelli presenti, nel 1977 fu inserita nell’elenco delle “Zone umide di importanza internazionale” tutelate dalla Convenzione di Ramsar e poi nel 1979, nell’area della vecchia Oasi e in alcune zone limitrofe, la Regione Lazio istituì la “Riserva Naturale Tevere-Farfa“, la prima riserva naturale regionale d’Italia.


Oasi Tevere Farfa
Riserva Naturale Regionale
Estensione
705 ha
Anno di istituzione
1979
Comuni laziali interessati
Nazzano (RM), Torrita Tiberina (RM), Montopoli di Sabina (RI)
Ente gestore
Ente di Gestione della Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa.
Sede
Via Tiberina, Km. 32.00
00060 Nazzano (RM)
Tel.
076530271
WEB:
http://www.parchilazio.it
http://www.parks.it/riserva.tevere.farfa
COME ARRIVARE:
In macchina
Autostrada del Sole A1 uscita Fiano Romano, seguire poi le indicazioni per i diversi paesi del parco
In treno
Da Roma – Piazzale Flaminio/Saxa Rubra Ferrovia Roma Nord o treno metropolitano FM 1 da Roma Ostiense o Roma Tiburtina
In autobus
linee CO.TRA.L da Roma Saxa Rubra
INFORMAZIONI E NUMERI UTILI:
Comune di Nazzano
Via G. Mazzini, 4
Tel. 0765332002
Comune di Torrita Tiberina
L.go XVI Marzo 1978
Tel. 076530116
Comune di Montopoli di Sabina
Piazza Comunale 1
Tel. 076527611
IL TERRITORIO:
La Riserva Tevere Farfa, si estende nella media valle del Tevere in corrispondenza della confluenza del fiume Farfa. Il territorio è un bacino lacustre, con zone paludose, creatosi in seguito allo sbarramento del corso del Tevere con una diga per la produzione di energia elettrica.
FLORA:
La vegetazione piu’ abbondante e’ quella del canneto che ricopre gran parte degli argini sia del Tevere che del torrente Farfa. In prossimita’ dell’argine del fiume e al limite delle zone coltivate e dei pascoli colonizzati da cespugli di ginestra e biancospino, si sviluppa una vegetazione tipica della ripilsilva formata da ontano, pioppo, salice. Le fasce collinose della riserva sono ricoperte da formazioni boschive caratterizzate da specie di Querce caducifoglie come Roverella, Farnetto, Rovere, Fillirea, ecc. Unica specie d’alto fusto fra queste formazioni boschive e’ il leccio che insieme all’albero di giuda caratterizza nei mesi invernali i versanti collinosi.
FAUNA:
La fauna e’ molto ricca. I densi canneti ospitano varie specie di uccelli di cui molti nidificanti. Ma la riserva e’ soprattutto un’oasi di sosta per numerose specie migratorie: mestolone, codone, marzaiola, oca selvatica, svasso maggiore, ecc.
ARTE E STORIA:
Segnaliamo
a Nazzano: il Castello del XIII-XV sec. e la Chiesa di Sant’Antimo di impianto romanico, il Museo del Fiume
A Torrita Tiberina: le testimonianze medievali (il Paese fu feudo dei Savelli e successivamente degli Orsini fino al secolo XVI), il Castello
A Montopoli di Sabina: la Chiesa di S. Maria degli Angeli (XVI sec), la Chiesa di S. Maria delle Grazie, il Palazzo Comunale, la Torre Ugonesca (XV sec.), la Chiesa di San Sebastiano (ora biblioteca comunale).
Nella frazione Bocchignano: la Chiesa di S. Giovanni Evangelista con il campanile medievale, il Palazzo Guadagni nel centro storico
FESTE e SAGRE:
Nazzano
Terza domenica di gennaio: Festa di S. Antonio Abate, benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, tradizionale processione, giochi popolari e accensione del fuoco di S. Antonio con distribuzione di carne alla brace e vino locale
Ultima domenica di carnevale: sfilata di carri allegorici
Martedi’ grasso: lettura in piazza del Testamento di Carnevale (in rima)
1 maggio:”Piantiamo maggio” e degustazione di fava e pecorino
10 – 11-12 maggio: Festa del Patrono Sant’Antimo
Ultima domenica di luglio: Fiera di merci e bestiame in localita’ Valli preceduta il sabato sera dalla festa d’estate con musica e gastronomia
Domenica successiva al 4 ottobre: in localita’ S. Francesco, festa con distribuzione del pane benedetto
8 dicembre: allestimento dell’albero di Natale in piazza e Sagra della Bruschetta
Torrita Tiberina
Primo maggio: Sagra della Fava e del Pecorino
Giovedi’ dopo la Pentecoste: Corpus Domini – L’infiorata Corpus Domini
14-16 agosto: S. Rocco
Ultimo sabato di settembre: Cena di fine estate
Terza domenica di settembre: Festa dell’Olmo
Fine settimana piu’ vicino al 21 dicembre: S. Tommaso
Ottobre e novembre: Sagra dei Falloni (calzoni ripieni di verdura)
Seconda settimana di ogni mese: Baratto, tradizionale scambio di cose vecchie, nuove ed usate ma interamente organizzato e gestito dai bambini.
Montopoli di Sabina
17 gennaio: S. Antonio Abate, Infiorata, benedizione degli animali e distribuzione delle ciambelle
Seconda domenica di giugno: Festa dello Statuto Comunale
25 giugno: Infiorata del Corpus Domini – Processione
15 agosto: Ferragosto Montopolese; Festa di S. Maria Assunta; Sagra della pizza fritta
15-22 agosto: Festa di S. Sebastiano Martire (frazione Bocchignano)
16-19 agosto: Festa Popolare in loc. Colonnetta
20-30 settembre: Festa del Patrono S. Michele Arcangelo
ESCURSIONI, VISITE GUIDATE, ATTIVITA' NEL VERDE:
Riserva Naturale Regionale Nazzano, Tevere Farfa
Tel. 076530271 – Fax 076530262
Il Sentiero del Fiume
Una gita in barca sul Tevere è un’occasione unica per apprezzare veramente la bellezza del fiume e la ricchezza di specie che legano la loro esistenza all’acqua. La Riserva offre ai visitatori la possibilità di effettuare una suggestiva gita su due battelli a pannelli solari, l’ “Airone” e il “Martin pescatore”, da 23 posti ciascuno. Le gite hanno una durata diversa a seconda del percorso: è possibile svolgere il percorso di circa un’ora nel tratto interno della Riserva (compreso fra l’approdo di Nazzano e quello di Torrita Tiberina), oppure si può effettuare un percorso più lungo, raggiungendo l’approdo situato sotto Sant’Oreste, così da poter apprezzare veramente lo splendido paesaggio della valle del Tevere. L’accesso ai battelli è facilitato per i diversamente abili.
Vai alla pagina dei tour e poi prenota una visita. Si può anche trascorrere una intera giornata nella Riserva prenotando pacchetti completi per scoprire la natura e l’ambiente di questa area protetta.
Tour Sabato e Domenica:“Il sentiero del fiume” – “Nazzano – Torrita” – “Tevere Farfa”
Tour giorni feriali: su prenotrazione con minimo 12 partecipanti.
Per prenotare una gita in battello:
sito: www.raftingmarmore.com/italiano/navigazionetevere.htm
telefono: 338 1714070 – Resp. Federico Bronzi
mail: ilsentierodelfiume@yahoo.it


Vivere la Riserva
Nella Riserva è possibile cucinare all’aria aperta utilizzando gli appositi barbecue presenti, prenotare un pasto a portar via o gustare la cucina, meglio se del luogo, presso un punto di ristoro. Per un tranquillo fine settimana, alla scoperta o riscoperta dell’ambiente, sono segnalate le principali strutture dove prenotare per il pernottamento. E’ possibile anche fruire del servizio di nolo biciclette. Da non perdere una visita al “Museo del Fiume” e al Museo della Notte. Operatori qualificati della Cooperativa sociale “Le Mille e una notte” vi guideranno attraverso percorsi naturalistici differenziati per ogni esigenza e gusto, con la possibilità di creare pacchetti turistici integrati anche con il servizio di navigazione del Tevere denominato “Il sentiero del fiume“.
Una visita alla Riserva è l’occasione anche per acquistare prodotti tipici dell’area come l'”Olio della Sabina” un olio genuino e naturale ottenuto da olive di primissima scelta. E’ stato il primo in Italia a ricevere il riconoscimento a D.o.c.. I frantoi di Montopoli di Sabina sono il luogo adatto per assaggiare e gustare questo prodotto naturale. Pizze fritte, croccanti bocconcini di pizza, ottenuti con un impasto morbido ed elastico lasciato asciugare qualche minuto prima della cottura, dolci e quant’altro si possono trovare presso i panifici della zona. Prodotti di agricoltura biologica possono essere acquistati a Nazzano presso la Cooperativa Nautia, ma altre specialità sono presenti nell’area. Dal formaggio biologico del caseificio di Poggio Mirteto Scalo (a due passi dalla Riserva) a quello di Torrita Tiberina, passando per il miele e altri prodotti che si possono gustare durante le sagre e le feste dei paesi.
Museo del fiume
Fiume d’Italia, a le tue sacre rive Peregrin mossi con devoto amor Il tuo nume adorando, e de le dive Memorie l’ombra mi tremava in cor” (Carducci, “Agli amici della Valle Tiberina“, 1867). Il Polo Scientifico Museale di Nazzano “Museo del Fiume” è un complesso museale a carattere naturalistico dedicato al fiume Tevere e legato alla Riserva Naturale Regionale Tevere-Farfa. Il “Museo del Fiume” si pone come obiettivo finale la sensibilizzazione del pubblico al rispetto e alla protezione dei corsi d’acqua non solo come risorsa per l’umanità, ma anche come patrimonio di inestimabile bellezza ed armonia da far giungere ai nostri figli.
Il “Museo del Fiume” supera i sistemi espositivi tradizionali e ne sviluppa di nuovi più stimolanti ed interattivi. Infatti, questa struttura è stata creata, anche grazie ai colori e ai materiali dell’allestimento che richiamano l’acqua, in modo da “immergere” il visitatore nella vita di un fiume. Il pubblico può, quindi, seguire l’andamento del corso d’acqua dalla sorgente alla foce, può scoprire, attraverso un divertente esperimento, quale tipo di suolo è più permeabile all’acqua, può camminare, senza bagnarsi, sul letto del fiume e scoprire che cosa l’acqua vi deposita. Ancora, il visitatore ha la possibilità di osservare da vicino alcuni degli animali del Tevere in acquari che ricostruiscono l’ambiente originario, può ascoltare i canti degli uccelli del posto e può ammirare dei filmati e delle diapositive sul fiume. Inoltre, il pubblico scopre tutto un mondo di cui, generalmente, si ignora l’esistenza, ovvero la vita microscopica nel corso d’acqua. Infatti, proprio come se si osservasse attraverso una potentissima lente d’ingrandimento, i diorami del Museo permettono di esplorare, ad esempio, la “giungla” di organismi che vivono in una goccia d’acqua o tra i ciottoli del letto del fiume. Si possono, sempre tramite i diorami, conoscere i collemboli, minuscoli insetti saltatori che si possono scorgere su di una pianta chiamata lenticchia d’acqua, oppure scoprire come è fatta una larva di libellula. Da non dimenticare, infine, le ricostruzioni storiche che spiegano l’importanza che ha sempre avuto il fiume per le popolazioni umane che abitano nelle sue vicinanze e le testimonianze sull’impatto antropico. Questo Museo è stato concepito non come una semplice area espositiva, ma come un vero centro culturale e un polo scientifico a disposizione dei cittadini.Il Museo, quindi, ospita in una grande sala creata appositamente numerose mostre temporanee, organizza nel suo Centro Congressi un seminario diverso ogni ultimo venerdì del mese, mette a disposizione del pubblico esperti naturalisti per visite guidate delle aree espositive e organizza attività didattiche con le scuole.
Comune di Nazzano tel. 0765 332002
Come Arrivare
La Riserva si raggiunge
da ROMA con la S.P. Tiberina sino al Km. 34,000 circa;
con la Via Salaria sino alla immissione per lo svincolo della A1 in direzione Firenze; si viaggia in Autostrada sino all’uscita del casello di Roma Nord-Fiano Romano e si prosegue in direzione Nazzano e Torrita Tiberina;
con il GRA sino alla immissione per lo svincolo della A1 in direzione Firenze; si viaggia in Autostrada sino all’uscita dell casello di Roma Nord-Fiano Romano e si prosegue in direzione Nazzano e Torrita Tiberina;
con il treno FS Roma-Orte sino alla Stazione di Poggio Mirteto Scalo dove si può proseguire a piedi o in bicicletta all’ingresso della Riserva in Torrita Tiberina;
con il pullmann per Nazzano partendo dal capolinea di Saxa Rubra.
da FIRENZE con la A1 in direzione Roma; si viaggia in Autostrada sino alla uscita del casello Ponzano-Soratte e si prosegue in direzione Nazzano e Torrita Tiberina.
da RIETI con l a Via Salaria in direzione Roma; si esce sulla SS 313 in località Passo Corese e si prosegue in direzione Nazzano e Torrita Tiberina.


Territorio
La Riserva è situata a confine tra le Province di Roma e di Rieti, nel territorio dei Comuni di Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina, lungo il basso corso del fiume Tevere. La massima elevazione riscontrabile nell’area protetta è 202 metri s.l.m., corrispondente alla collina a destra di Nazzano, mentre la minima di 30 metri s.l.m. è riferita alla superficie del Lago. Il suo perimetro è delimitato, partendo da nord e procedendo in senso orario, dal Ponte di Montorso nel Comune di Torrita Tiberina, dalla ferrovia Roma-Orte, dalla diga ENEL di Nazzano, dalla Strada Provinciale Tiberina fino all’altezza del Km. 31,000. Da qui il confine della Riserva piega verso gli abitati di Nazzano e Torrita Tiberina e, seguendo le anse del Tevere, si richiude sul Ponte di Montorso. Il Comune di Montopoli di Sabina è invece distante dall’area protetta. L’area è estesa per circa settecento ettari, metà dei quali occupati dalle anse del fiume, dal Lago di Nazzano e dal tratto terminale del torrente Farfa che confluisce nel Tevere in riva sinistra a circa 1500 metri dalla diga ENEL. La connotazione generale del territorio della Riserva è fortemente caratterizzata dalla presenza del Tevere. Le aree golenali (terreni invasi dalle acque in periodi di piena), le ripe e soprattutto i meandri che il fiume disegna, costituiscono una vera e propria unità di paesaggio. I meandri, ovvero le anse che si susseguono lungo il basso corso del fiume, sono elementi in continua evoluzione, in quanto attraverso l’erosione laterale della sponda esterna (sponda concava) di ogni curva, dove la velocità dell’acqua è massima, e la sedimentazione sulla sponda interna (sponda convessa), dove la velocità è minima, la loro posizione subiscespostamenti laterali nel tempo, tanto che possono essere considerati come elementi “vivi” del territorio. I meandri del Tevere inclusi nella Riserva sono due: quello occidentale corrispondente al Piano di Nazzano e quello orientale in località Cannetaccia e Abruccione. Questi sono il risultato di una lenta e continua deposizione di sedimenti fluviali che alimentano ed accrescono le due piane alluvionali.
Il panorama che si osserva guardando dai punti più elevati della Riserva, oppure osservando una carta topografica, è caratterizzato da una netta differenzazione tra i rilievi posti in riva destra da quelli sulla sponda opposta. Tale differenzazione è motivata dalla diversa natura litologica dei terreni, ovvero dalla diversa formazione dei sedimenti e delle rocce. In riva destra si osserva un allineamento di creste collinari, costituite da sedimenti marini, con quote superiori a 200 m s.l.m., su cui sorge il centro abitato di Nazzano e quello di Torrita Tiberina. Da un’attenta osservazione dei sedimenti lungo la Via Tiberina, nel tratto compreso fra Nazzano e Torrita Tiberina il loc. Praterelle (detto anche “Ripa bianca” in quanto si trova di fronte alla parte del meandro occidentale così deonominato), è possibile seguire l’intera serie del ciclo sedimentario conseguente alle fase di ingressione e di regressione del mare nel Pliocene in cui, con un’attenta ricerca, è possibile reperire resti fossili di conchiglie di molluschi marini. Sulla sponda opposta (in riva sinistra) è presente un ampio territorio pianeggiante, a quota prossima ai 100 m s.l.m., inciso dal fiume Farfa e dai suoi affluenti.
Storia della Riserva
Tra il 1953 e il 1955 l’ENEL costruì, per la produzione di energia elettrica, uno sbarramento sul fiume Tevere poco più a valle della confluenza con il torrente Farfa. In seguito alla realizzazione di questa diga, subito a monte di quest’ultima, si innalzò il livello dell’acqua, con la conseguente inondazione dei terreni circostanti. Si formò così una specie di “lago”, esteso per circa 300 ettari, in grado di ospitare un gran numero di specie di uccelli durante le loro migrazioni. L’importanza naturalistica del “Lago di Nazzano” portò quindi nel 1968 alla creazione di una “Oasi di protezione della fauna“, istituita grazie all’intesa fra ENEL, Comune di Nazzano e WWF Italia. In seguito a questa protezione, gli uccelli aumentarono ancora al punto da rendere l’area meritevole di essere inserita nel 1977, con Decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, nell’elenco delle “Zone umide di importanza internazionale” tutelate dalla “Convenzione di Ramsar“. Nel 1979, nell’area della vecchia Oasi e in alcune zone limitrofe (occupate da boschi e campi coltivati o a pascolo) , la Regione Lazio – con la legge 4 aprile 1979, n. 21 – istituì la “Riserva Naturale Tevere-Farfa“, la prima riserva naturale regionale d’Italia comprendente parte dei territori dei Comuni di Nazzano e Torrita Tiberina. Oggi la Riserva, divenuta “area di interesse regionale” secondo quanto disciplinato dalla legge della Regione Lazio n. 27 del 1999, ricomprende anche una parte del territorio del Comune di Montopoli di Sabina.


Nazzano
La splendida posizione panoramica sulla valle del Tevere e il caratteristico assetto urbanistico a spirale fanno di Nazzano un piccolo gioiello di architettura. Attraverso un’unica strada, che si snoda per il centro storico, si giunge fino al castello duecentesco che domina dall’alto il grazioso abitato. Discendente, secondo diversi autori, della città capenate di Sepernas – tanto cercata dagli antichi e che aveva funzione di confine con l’agro falisco, di difesa del territorio capenate a nord e di controllo della valle del Tevere – la cittadina ebbe una certa importanza nei traffici commerciali con la Sabina e con Roma grazie al porto che, situato nel tratto navigabile tra Orte e Ripetta, costituiva il grande asse economico che collegava i paesi interni lungo il suo corso. Le prime notizie su Nazzano risalgono al 1011 quando era possedimento dell’ Abbazia di Farfa. Documenti successivi attestano l’appartenenza del castrum e delle terre circostanti all’Abbazia di San Paolo di cui fu proprietà fino al secolo XIII. In seguito il dominio dei monaci conobbe alcune interruzioni e la famiglia Savelli ne fece un suo feudo per quasi tutto il ‘300. Recentemente gli scavi archeologici portarono alla luce molte necropoli, alcune delle quali riferibili all’VIII secolo a.c. ma quasi tutte sono state spazzate via da lavori agricoli e costruzioni di abitazioni moderne; numerosi i reperti ed i resti di ville romane ed il tempio al Dio Silvano, abbattuto per edificare l’attuale chiesa di Sant’Antimo.
Torrita Tiberina
Su una cresta collinosa, in posizione strategica sulla valle del Tevere, si erge Torrita Tiberina, la cui origine del nome deriva dalle numerose torri che controllavano il traffico commerciale sul fiume. L’ubicazione panoramica sulla Sabina e la tranquillità del borgo fecero di Torrita l’amato luogo di soggiorno del giurista Aldo Moro, le cui spoglie riposano nel piccolo cimitero.
Le prime fonti storiche che citano Torrita risalgono al 747, quando Carlomanno l’acquistò per donarla all’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine. Nel periodo medioevale e rinascimentale fu feudo dei Savelli, sotto i quali fu eretto il primo nucleo del castello con esclusione delle torri. Nel 1344 passò agli Orsini, ai quali rimase per circa due secoli. Successivamente fu proprietà dei Melchiorri, di Cristina di Sassonia Massimi ed in ultimo di Emanuele De Gregorio nel XIX secolo. Quest’ultimo restaurò il Palazzo Baronale e collegò Torrita al Tevere tramite una strada. Infine nel 1853 Torrita fu definitivamente ceduta al principe Torlonia.


Montopoli di Sabina
Il paese di Montopoli, situato a quota 331 metri s.l.m., vanta il privilegio di offrire la visione di una ininterrotta sequenza di magnifici panorami per la sua particolare collocazione sulla cresta di una verde collina che consente di spaziare l’intero orizzonte. Montopoli ha un territorio molto vasto che va dall’abitato di Passo Corese fino all’abitato di Poggio Mirteto, delimitato, ad est dal fiume Tevere ed a ovest dal torrente Farfa. L’origine del nome sembra derivare da Mons Poilionis che si modificò in Mons Operis per la operosità dei suoi abitanti e successivamente in Montis Opuli per la ricchezza della sua terra. La storia narra che intorno al mille passò sotto l’Abbazia di Farfa e da quell’epoca in poi risentì di tutti gli eventi che riguardarono la famosa Abbazia, fu coinvolta nelle lotte fra imperatori e papi dove gli abitanti si distinsero per il loro comportamento da fedeli guerrieri. Nel 1243 per ordine del Papa Gregorio IX, Montopoli fu saccheggiata e distrutta, fu prima borgo e poi elevato a comune. Dopo la ricostruzione cominciò il periodo della Signoria. Montopoli passò poi agli Orsini e ai Felici. Oggi Montopoli di Sabina è conosciuta soprattutto per l’eccellente qualità dell’olio di oliva e per la bontà del nettare che il suo territorio produce fin dai tempi del concittadino Numa Pompili.
Progetto Ecomusei
Ecomusei NET
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